I virus arrivano dalla rete dello Smart Working: come proteggerci?
- by Redazione Software
- 16 mar 2020
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In seguito all'emergenza causata dal Coronavirus, molte aziende hanno permesso ai propri dipendenti di lavorare da casa, al fine di creare un danno economico all'azienda tutelando però la salute dei lavoratori. Lo smart working ha tanti pro ma altrettanti contro, dovuti soprattutto alla sicurezza dei device dei dipendenti e dei dati in circolo.
Coronavirus, gli hacker puntano i dipendenti Smart
Bello lo smart working, una vera e propria innovazione. Il “lavoro agile” permette ai dipendenti di essere produttivi anche da casa, dove non mettono in pericolo la propria salute. Sono un po’ meno belli però i virus, messi in rete dagli hacker, che in questo momento hanno molte più prede da far cadere tra le proprie grinfie. A lavoro le aziende hanno a disposizione sistemi di sicurezza di alto livello, installati nel corso degli anni e attraverso una spesa economica non indifferente. Per tutelare i dipendenti sono stati inseriti firewall, proxy, limitazioni per la navigazione su internet e altre tecnologie sofisticate. Da casa diventa più complesso aiutare i lavoratori su questo fronte. Ci sono persone che vivono di truffe in questo settore e non aspettavano un momento migliore per attaccare più persone possibili.
Smart working, VPN e cloud per tutelare i dipendenti
Bene, cominciamo. Lavorando online bisogna fare attenzione ai virus trasmessi attraverso ai file. Le aziende di cybersecurity negli ultimi giorni hanno rilevato file dannosi che si presentavano come documenti docx, mp4 e pdf ricchi di informazioni sul Coronavirus. Questi file contenevano diverse minacce informatiche in grado di copiare e distruggere dati preziosi. La prima contromisura necessaria secondo Kaspersky (azienda specializzata nello sviluppo di software per tutelare la sicurezza) è quella di fornire una VPN ai propri dipendenti, in modo da rendere meno rintracciabile la rete. Per i meno esperti, facendola molto spicciola, una VPN è una Virtual Private Network, che garantisce ai dipendenti privacy e anonimato. Una seconda contromisura viene suggerita da Gastone Nencini di Trend Micro Italia, che pensa che i dipendenti possano essere più sicuri lavorando su un cloud attraverso delle soluzioni software as a service, ossia “a richiesta”.
L’igiene è fondamentale anche per i PC
In questi ultimi giorni si è parlato tanto di igiene e pulizia, suggerendo ai cittadini di lavarsi più volte e accuratamente le mani, per evitare la diffusione del Coronavirus. Ecco, il concetto è simile per quanto riguarda i PC e i virus. Bisogna mantenere quella che viene chiamata igiene cibernetica, riassumibile in 3 passaggi fondamentali: aggiornare sempre il proprio sistema operativo, avere una buona connessione ad internet e utilizzare sistemi di lavoro affidabili. Per sistemi di lavoro si intendono quelli che permettono il co-working, attraverso chat e videochiamate. Per questo genere di attività Microsoft Teams dovrebbe fare al caso vostro: veloce, intuitivo e sicuro.
Sicurezza da casa, occhio alle password
Pensavate che fosse tutto così semplice? Mi spiace, ma no. In questi giorni dovrete fare ancor più attenzione alle vostre password, che verranno attaccate più del solito. Sì perché a casa ci sono quelle persone cupe e frustrate che pensano solo ad ingannare il prossimo, con truffe e virus. Occhio alla penna insomma. Non usate ‘parole d’ordine’ demenziali formate da sei caratteri tutti numerici (sì sto parlando proprio della vostra data di nascita e no, non è una buona idea). Usate la fantasia ed inserite dei caratteri speciali all’interno di esse, non all’inizio o alla fine, è troppo semplice così. E non vi fate venire la malsana idea di utilizzare le prime cinque lettere della tastiera (querty), non siete originali e no, non è per niente sicura come password. Quindi, libero sfogo alla fantasia e più lunghe sono meglio è.
Operare sul router è un passaggio fondamentale
Capitolo password archiviato parliamo di un’altra parola d’ordine, ossia quella del vostro router. E’ consigliabile cambiare il prima possibile quella che vi è stata assegnata di default, anche perché ci sono software specializzati che consentono alle persone poco raccomandabili di entrare all’interno della vostra rete. Anche qui vale il discorso della password originale, mi raccomando. Inoltre, sarebbe consigliabile cambiare anche il nome del router, per renderlo meno riconoscibile. Passando ad un lato un più tecnico, ma neanche troppo, per garantire la vostra sicurezza è necessario che il firmware del router sia aggiornato, fateci attenzione.
Cybersecurity, software da aggiornare e antivirus da installare
Passiamo alla parte più interessante, ossia quella principalmente software. E’ di fondamentale importanza aggiornare non appena possibile il sistema operativo, per risolvere falle di funzionamento. Il secondo passo è quello di installare un firewall. Non sapete cosa sia e non avete la minima idea di come si faccia a scaricare? Non temete, è integrato nei sistemi Windows e Mac, dovete solo controllare che sia attivo. Ultimo passo software ma non per importanza, è quello di installare un antivirus, che si occupa di proteggerci dalle infezioni cibernetiche, come dice il nome stesso.
Virus, attenzione ai link: esistono le sandbox
Siamo alla fine del percorso, manca poco e sarete pronti a lavorare da casa come se foste in ufficio. “Che fortuna” starete pensando, già lo immagino. Non vi resta che utilizzare una sandbox prima di aprire un file sospetto, magari proveniente da una mail altrettanto sospetta dalla grammatica discutibile. Ce ne sono a vagonate disponibili online tra cui Virus Total, che si occuperà di verificare il contenuto del documento, prima che vi possa distruggere il computer, i dati e l’intera camera. Secondo quanto riportato da La Repubblica, negli ultimi giorni migliaia di utenti hanno cliccato su link sospetti in giro per il web e le varie app di messaggistica. Il consiglio è semplice, usate una sandbox o evitate di cliccare su questi link, fatelo solo se siete sicuri della loro provenienza. Bene, “Tutto pronto, si comincia”, direbbe il buon Guido Meda.
Fonte: SMARTOPIC